Lanciare un concorso su Instagram? Abercrombie case history!

Nelle strategie di marketing digitale sembra esser diventato abbastanza consueto utilizzare piani di comunicazione integrata che prevedano l’utilizzo di Facebook in abbinamento ad altri social minori come Twitter, Instagram o Pinterest.

Parliamo ovviamente di aziende pionieristiche che amano sperimentare le novità nella speranza di poter magari godere dei vantaggi dei “first adopters“.

Se però ci sofferma poi a guardare i risultati in termini di engagement che questi social “complementari” riescono ad avere, ci si accorge ben presto che nella maggioranza dei casi  qualcosa non sta funzionando come auspicato, riuscendo a riscuotere numeri davvero risibili.

Dunque come fare per avere successo con Instagram?
Ne avevamo parlato anche nel post “Come lanciare un concorso su Instagram“: questo media, può portare a grandi risultati in termini di visibilità del proprio brand ma bisogna utilizzare un approccio strutturato.
Non si tratta dunque della panacea da applicare a tutti i costi ad ogni tipo di brand, ci sono infatti settori (come ad esempio l’abbigliamento) che si prestano maggiormente all’utilizzo di questo media ed altri decisamente meno.

AbercrombieHot: un esempio di successo
Abercrombie, il noto brand di abbigiamento americano, ha deciso di utilizzare questo canale per ospitare il proprio contest denominato “AbercrombieHot“: dal 1 al 30 aprile sul canale Instagram @abercrombie sarà infatti possibile partecipare al concorso caricando le proprie foto in base ad un tema giornaliero stabilito settimanalmente.

Per partecipare l’utente dovrà semplicemente caricare la foto taggandole con gli hashtags #ABERCROMBIEHOT e #challenge .

Ecco ad esempio il tema “Cani divertenti” lanciato il 3 Aprile:

Il tutto è stato condiviso con la folta community Facebook di Abercrombie (7.553.470 di Fan) per aumentare la portata e la viralità del contest.

La campagna fin dai primi giorni sta riscuotendo notevole successo, riuscendo a sfruttare la viralità tipica di Instagram. Che ne pensate? Diteci la vostra!